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RIAPRONO I MUSEI E I LUOGHI DELLA CULTURA.

In Basilicata si comincia con tre luoghi simbolici: Palazzo Lanfranchi a Matera, il Parco Archeologico a Venosa, il Museo della Siritide a Policoro.

Con la fine della prima fase dell’emergenza, secondo quanto previsto e permesso dalle indicazioni governative e regionali, con scrupolose misure di sicurezza e osservando un rigoroso protocollo sanitario, a partire da domani, lunedì 18 maggio 2020, anche la Direzione Regionale Musei Basilicata, dà avvio al graduale, progressivo e sostenibile piano di riapertura dei musei e luoghi della cultura lucani, in linea con le indicazioni del Comitato tecnico scientifico che affianca la Protezione civile e la Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di contenere i rischi e contrastare l’epidemia Covid-19.  

La data della riapertura coincide felicemente quest’anno con la Giornata Internazionale dei Musei, promossa dall’ICOM, che nell’edizione 2020 è dedicata al tema Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione (Museums for Equality: Diversity and Inclusion), ponendo all’attenzione e alla riflessione di tutta la comunità museale il ruolo sociale degli Istituti culturali, la loro potenzialità nell’essere agenti di cambiamento, attraverso azioni per favorire la fruizione e la partecipazione da parte di tutte le persone. Un tema di assoluta centralità, in modo particolare nel momento di emergenza sanitaria che stiamo vivendo e che ha completamente trasformato l’accesso del pubblico alla cultura.

Il piano di “ripartenza” della Direzione Regionale Musei Basilicata prende l’avvio da tre luoghi simbolici per la nostra regione; non solo aree archeologiche o spazi aperti ma anche musei, grazie alla consolidata cultura di comunità sviluppata in questi luoghi con l’esperienza di Matera 2019.

Riapre le porte a Matera il Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata – Palazzo Lanfranchi, che è stato il centro e motore del percorso della Capitale Europea della Cultura 2019; qui sarà possibile visitare, in maniera distanziata, anche la mostra di Mari Lai Antonio Marras, Trama doppia, coprodotta, organizzata e coordinata dalla Direzione Regionale Musei Basilicata e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, nell’ambito del programma ufficiale di Matera 2019, con oltre 300 opere, molte inedite, selezionate dagli archivi dei due artisti, ma anche realizzate da entrambi a quattro mani.

Sull’area costiera ionica riaprirà il Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro, consentendo anche la visita della mostra Le tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma ideata e organizzata dalla Direzione Regionale Musei Basilicata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, e promossa insieme al Comune di Policoro. Inaugurata in occasione del 50/o anniversario della fondazione del museo, l’esposizione ruota attorno a un prestito delle Tavole di Eraclea, tra i più importanti documenti epigrafici della Magna Grecia, ritrovati nel 1732 nei pressi del fiume Cavone e conservati al Mann.

Infine, anche in Basilicata si potrà accedere a uno spazio all’aperto come il Parco Archeologico Nazionale di Venosa, di grande fascino e suggestione per la presenza di importanti testimonianze di epoca romana (terme, battistero paleocristiano, via Appia) e di uno dei monumenti più emblematici della Basilicata, l’Abbazia della Santissima Trinità, conosciuta come l’Incompiuta.

In linea con i protocolli per la prevenzione del contagio da Covid-19, per l’accesso e la fruizione di tali luoghi sarà obbligatorio indossare la mascherina e mantenere il distanziamento interpersonale, in particolare nei luoghi al chiuso, dove sarà garantita l’adeguata circolazione naturale dell’aria. Gradualmente verranno poi riaperti gli altri luoghi della cultura lucani, anche in occasione di importanti ricorrenze.

«Se aperti e dinamici, i musei sono luoghi fondamentali per la vita sociale di una comunità – sottolinea la Direttrice della rete museale lucana, Marta Ragozzino -. Per la cultura, la conoscenza, ma anche semplicemente per la crescita civile di una comunità, in quanto mantengono e trasmettono la memoria, permettono lo sviluppo di nuova cultura, possono essere inclusivi e accessibili, anche quando dobbiamo rimanere distanziati. Non possiamo interrompere quanto abbiamo costruito negli anni che ci hanno portato al 2019 e che hanno visto Matera e la Basilicata al centro della cultura dell’Europa. In questa nuova fase dovremo imparare una modalità di presenza diversa nei nostri musei, senza perdere la centralità della cultura come strumento di inclusione sociale”

Una modalità che abbiamo già appreso come cittadini e che può essere sintetizzata in questo modo: proteggiamoci insieme; la mia mascherina protegge te, la tua mascherina protegge me; insieme proteggiamo la cultura che è il fondamento delle vita civile.

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